mercoledì 3 luglio 2013

L'uomo che dormiva con la camicia

Sopporto il peso del giorno con ore affollate e stordite dalle parole, pensieri, squilli, impegni, obblighi, rassegnazioni, delusioni, conquiste e fallimenti, per vivere l'unico momento in cui tutto si calma, il cielo abbassa il suo sipario sul giorno e le lucine preziose delle stelle, illuminano la strada di chi si ama o che sceglie d' incontrarsi. Lui era un tipo loquace, sorridente, persino dolce all' inizio. Sembrava uno di quelli senza vizi, della serie, non bevo, non fumo, sono un buon partito. Di cosa si occupava? Comunicazione, gli argomenti di maggiore interesse, la politica e lo sport. Si parlava di tutto, principalmente di libri, letture, ossia le finestre sul mondo interiore ed esteriore di questa società tecnologica e nostalgica. Arrivava tardi da me, le volte che proseguivamo  il dialogo iniziato su Facebook, davanti a due piatti di filetto al pepe verde, mezzo bicchiere di vino rosso DOCG e una bella musica di sottofondo.
Quasi sempre, si cenava la notte e di notte si dorme, quindi lui si fermava a dormire da me. Ognuno ha un modo tutto suo di prepararsi per la notte. Innanzitutto ci si libera delle scarpe e degli abiti per fare una bella doccia prima di mettersi a letto. Poi pigiamino, oppure slip, c' e' anche chi non vuole niente addosso per la notte e chi, come lui, dorme con la camicia. Lo vedevo coricarsi con la camicia che aveva indossato durante il giorno. Io lo trovato un modo atipico di passare la notte, in camicia, pur avendolo persuaso qualche sera, a indossare delle magliette di cotone mie, più adatte per la notte, almeno erano pulite. Insomma, non bevo, non fumo, però dormo con la camicia. Magari fosse stata la sua unica stranezza. 

Rossana

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